INDICE

  1. Dee Madri e Spiriti Ancestrali
  2. Il significato di Stonehenge

Tempo di lettura stimato: 3 minuti; 2529 caratteri

Dee Madri e Spiriti Ancestrali

L’uomo cerca risposte. Da sempre.

Già nel Paleolitico emerge nelle pitture una figura femminile, caratterizzata da abbondanti fianchi e prosperoso seno: è la Dea Madre, simbolo di fertilità e genitrice degli uomini, di tutte le piante e animali. Nonostante nella maggior parte delle fonti affermi che fosse la prima divinità venerata, Emmanuel Anati, archeologo e studioso di pitture rupestri, in un articolo per La Repubblica afferma “Gli Dei nascono con le strutture sociali complesse, con le civiltà urbane della Mesopotamia, dell’Egitto. […] Per le popolazioni paleolitiche si esprime negli Spiriti ancestrali.” e prosegue “Le Veneri-Dee non sono mai esistite. Quelle donne dai seni cadenti e dalle cosce enormi sono le Matrone delle tribù, le Nonne sagge, che danno consigli e fanno divinazioni. Si sono fatti troppi sogni sulla Preistoria. Non c’ è spazio per le Veneri. Solo per Spiriti ancestrali, forze della natura, sole, luna, stelle.” Dea o no, emerge subito l’importanza della figura femminile nella vita delle tribù primitive. Emerge anche la ricerca di esseri superiori, capaci di indicare la via a chi la ricerca e di dare risposte a coloro che chiedono.

Il significato di Stonehenge

Spiriti Ancestrali o Dee madri, era ricorrenza ringraziare queste entità con dei rituali.

Stonehenge è il più famoso monumento preistorico al mondo, situato vicino a Salisbury, in Inghilterra. Nel tempo sono state formulate diverse teorie circa la sua funzione: chi crede sia un luogo magico, chi una meta sacra. Questa particolare struttura è stata oggetto degli studi di Mike Parker Pearson, archeologo direttore dello Stonehenge Riverside Project.

Pearson sostiene che Stonehenge faccia parte di un complesso più ampio, che sia la metà di un altro henge (struttura architettonica preistorica di forma circolare o ovale, molto presenti in Inghilterra e nel Regno Unito in generale) costruito in legno e che queste due strutture fossero meta per svolgere riti in favore dei defunti e della vita, rispettivamente nel solstizio di estate e in quello d’inverno. In questi giorni venivano svolte grandi feste, diverse tribù giungevano da molto lontano portando con sé animali, ad esempio i maiali, che venivano sacrificati e mangiati durante il banchetto. Sarebbe stato di certo più facile procurare animali selvatici della zona, ma alcuni studi confermano che gli uomini del Neolitico che partecipavano a questi riti portavano con sé animali allevati nella propria area d’origine, e non era sforzo da poco per il tempo.  Il sacrificio di animali, presente durante tutto l’arco della preistoria è probabilmente la forma di sacrificio più comune.  I sacrifici umani si diffusero in maniera più consistente andando avanti nel tempo, note per questo sono le comunità mesoamericane dei Maya e degli Aztechi.